Liberta e democrazia digitale: la grande sfida dei servizi Open Source
In questo ultimo periodo abbiamo sentito parlare spesso di violazioni di dati personali, segnalazioni al Garante della Privacy e totale assenza di democrazia digitale. Un concetto, quest’ultimo, purtroppo ancora lontano dalle aspettative di salvaguardia di una reale sovranità digitale, e questo nonostante l’entrata in vigore della normativa europea del GDPR sul trattamento e la circolazione dei dati personali.
Il modo migliore per evitare di imbattersi in questo tipo di violazioni, ed esporre i propri dati alla mercé dei grandi player del settore, consiste nel fare un po’ di autotutela.
Anzitutto è importante non sottovalutare mai il problema della diffusione dei dati personali, del singolo individuo, di un’azienda o di un ente di pubblica amministrazione. Parliamo di informazioni relative a spostamenti, abitudini, preferenze che possono essere utilizzati in modo illegittimo se finiti nelle mani sbagliate.
Va sottolineato che i dati hanno un importante valore economico, e se sfruttati da altri potrebbero divenire fonte di lucro. E mentre i tempi per salvaguardare la libertà, identità e democrazia si prolungano, è sempre più impellente organizzare azioni per la protezione dei dati e di opporsi in qualsiasi momento alle possibili violazioni.